Questo è uno di quei frutti antichi che adoro.
E' un arbusto che cresce spontaneo, ma si può anche innestare sul biancospino, infatti le sue infiorescenze lo ricordano molto.
Il frutto ha il sapore di mela, piccolo come una ciliegia.
Per chi si trova nei paraggi la terza domenica di ottobre, a Casola Valsenio in provincia di Ravenna, c'è una interessantissima sagra, La festa dei frutti dimentica, dove gli agricoltori casolani presentano e commercializzano, sia al naturale che lavorati, i piccoli frutti autunnali come azzeruole, giuggiole, cotogni, pere volpine, mele della rosa, nespole, avellane, sorbe e corbezzoli. All'interno della manifestazione c'è anche un concorso di marmellate e liquori preparati con questi frutti in modo sia tradizionale che moderno, mantenendo comunque integro il loro potere evocativo.
Da anni preparo questa confettura ispirata ad una ricetta dell'Artusi.
Ritengo che sia molto buona per preparare crostate, ma anche da consumare così. semplicemente accompagnata da una fetta di buon pane toscano.
E' un arbusto che cresce spontaneo, ma si può anche innestare sul biancospino, infatti le sue infiorescenze lo ricordano molto.
Il frutto ha il sapore di mela, piccolo come una ciliegia.
Per chi si trova nei paraggi la terza domenica di ottobre, a Casola Valsenio in provincia di Ravenna, c'è una interessantissima sagra, La festa dei frutti dimentica, dove gli agricoltori casolani presentano e commercializzano, sia al naturale che lavorati, i piccoli frutti autunnali come azzeruole, giuggiole, cotogni, pere volpine, mele della rosa, nespole, avellane, sorbe e corbezzoli. All'interno della manifestazione c'è anche un concorso di marmellate e liquori preparati con questi frutti in modo sia tradizionale che moderno, mantenendo comunque integro il loro potere evocativo.
Da anni preparo questa confettura ispirata ad una ricetta dell'Artusi.
Ritengo che sia molto buona per preparare crostate, ma anche da consumare così. semplicemente accompagnata da una fetta di buon pane toscano.
Ingredienti per circa tre vasetti :
kg. 1 di azzeruole
gr. 700 di zucchero
dl. 7 di acqua
Lavare e asciugare le azzaruole, lasciandole con il loro picciolo.
Buttarle in acqua bollente e cuocerle per circa 10 minuti.
Raccoglierle con la ramina, misurare l'acqua rimasta e nel caso aggiungerne fino ad arrivare ad averne 7 dl. Riportare l'acqua ad ebollizione con lo zucchero, far bollire lo sciroppo per dieci minuti e aggiungere le azzeruole.
L'Artusi consiglia di togliere il nocciolino che hanno all'interno prima di questa fase, ma a me piace tenerlo, perché nel proseguo della cottura si ammorbidisce molto.
Cuocere a fiamma bassa per circa un'ora.
Invasare bollenti e chiudere il tappo immediatamente.
Consumare dopo un mese circa.
Le azzaruole rimarranno intatte e sembreranno come candite.
Buttarle in acqua bollente e cuocerle per circa 10 minuti.
Raccoglierle con la ramina, misurare l'acqua rimasta e nel caso aggiungerne fino ad arrivare ad averne 7 dl. Riportare l'acqua ad ebollizione con lo zucchero, far bollire lo sciroppo per dieci minuti e aggiungere le azzeruole.
L'Artusi consiglia di togliere il nocciolino che hanno all'interno prima di questa fase, ma a me piace tenerlo, perché nel proseguo della cottura si ammorbidisce molto.
Cuocere a fiamma bassa per circa un'ora.
Invasare bollenti e chiudere il tappo immediatamente.
Consumare dopo un mese circa.
Le azzaruole rimarranno intatte e sembreranno come candite.
Sabrina